mercoledì 1 luglio 2009

La primavera descritta da Aldo e Daniele

La primavera sorrideva


...Un giorno
mi sorprese la primavera
che In tutti i campi intorno
sorrideva.
Verdi foglie in germoglio
gialle rigonfie gemme delle fronde,
fiori gialli, bianchi e rossi davano
varietà di toni al paesaggio.
E il sole
sulle fronde tenere
era una pioggia
di raggi d'oro;
nel sonoro scorrere
del fiume ampio
si specchiavano
argentei e sottili i pioppi.






di William Blake

Quando si sente ridere sulla collina




Quando si sentono sul prato le voci dei bambini
e si sente ridere sulla collina
il mio cuore, qui dentro, è in pace
e tutto intorno è tranquillo.

«Bambini venite a casa, il sole è andato giù
e sale la rugiada della notte.
Venite, smettete di giocare e andiamo via
finché nel cielo non tornerà il mattino».

«No no, lascia ci giocare, è ancora giorno
e non possiamo andare a dormire;
poi in cielo volano gli uccellini
e le colline son tutte piene di pecore!».

«Va bene, continuate a giocare finché c'è luce
e poi venite a letto».
I bambini saltavano e gridavano e ridevano
e tutte le colline risuonavano.






T. Bettolo

Arrivano gli usignoli




Siamo alla metà di aprile. Si susseguono
giornate limpide e chiare e - notti palpitanti di stelle.
Il biancospino ha lasciato cadere gli ultimi petali
d'immacolato candore e si sta rivestendo d'un
tenero verde.
Eccoli, arrivano gli usignoli. Vengono di notte
alla spicciolata. Arrivano prima i maschi, cercano
il posto ove hanno formato il loro nido l'anno
scorso, e cantano per richiamare le spose.
L'usignolo sceglie per il suo impareggiabile
canto, le ore del tramonto, della notte, dell'alba.


Wei Li Po

Notte di primavera


Stanco della dolce, giornata
di primavera,
l'albero di magnolia
apre le bianche mani.

Riposa nel raggio lunare
lo splendore dei fiori;
pipistrelli
saettanol muti
tra i rami blu.




di Juan Ramon Jiménez

Risveglio a primavera



Nel mio dormiveglia mattutino, mi mette di malumore
un'indiavolata gazzarra di bambini.
Infine, non riuscendo a riprendere sonno,
salto dal letto disperato.
Allora, guardando i prati attraverso la finestra
spalancata, mi accorgo che chi fa tanto frastuono
sono gli uccelli.
Che mattinata! Il sole mette sulla terra la sua
allegria d'argento e d'oro; farfalle di cento colori
giocano da ogni parte, tra i fiori.
Dovunque la natura si apre in scoppi, in scricchiolii,
in un bollire di vita sana e nuova




Anonimo


Primavera


La primavera è tornata.
Sole sui prati e sui giardini, nelle stanze della
casa e nelle aule della scuola. Fiori dovunque:
i primi fiori, dal profumo lieve. Cielo limpido e
brezze gentili. Erbetta IiIlle rive e gemme sui
rami. E il canto dei ruscelli chiacchierini.
Ecco le rondini!
Vengono da terre lontane e nelle loro ali vi
è ancora il fremito del vento.
Hanno abbandonato i paesi dove incomincia
a far freddo e, attraversate lunghe distese di terra
e di mare, sono venute a cercare il sole tra noi.
Cosi, con San Benedetto,
ci annunciano che è tornata la primavera.
La città si sveglia
La Primavera, arrivata in città, si accorse che i
tetti e le strade avevano bisogno di una bella
lavatina.
E mandò marzo a sciacquarli e a lavarli con
la pioggia e con il vento.

Il figlio del vento


Quando nacque il figlio del vento, alla reggia si fece gran festa. Ma un figlio del vento non può essere che un disastro! Infatti era appena nato e già lenzuolini e camiciole se ne volavano per il cielo come
bandiere.
Quando cominciò a camminare, alla reggia accadde il finimondo: porte, imposte, finestre sbattute, spezzate, scrollate.
Finalmente il monello uscì di casa per andare a giocare all'aperto, ma anche lì combinò un mare di guai: piegava i rami degli alberi, rincorreva le foglie sollevandole, .rubava i cappelli ai signori.
Un giorno fu mandato a scuola e imparò a scopare il cielo, a raccogliere insieme i nuvoloni, a far correre le vele sul mare.
Ti piacerebbe conoscerlo? Guarda fuori dalla finestra: è lì che il vento passa, nel cielo di primavera.

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